1. UNESCO
- PIANO DI GESTIONE
Il riconoscimento da parte
dell’UNESCO del Santuario di San Michele sarà al centro di ogni Piano di
sviluppo della Città, in quanto la sua storia è legata principalmente alla
presenza di vari popoli, fra cui i
Longobardi, la cui presenza ha determinato il riconoscimento a far parte
del Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il Santuario micaelico deve diventare un
polo di sviluppo non solo da un punto di vista della sua conoscenza storica, ma
anche da un punto di vista del turismo religioso e culturale, per cui tutta la
sua storia deve essere approfondita in rapporto a quella europea, attraverso
studi e ricerche con altri istituti italiani ed europei. Pertanto si terrà
conto del PIANO DI GESTIONE che vede
diversi momenti di attuazione.
PIANO DELLA CONOSCENZA
1) Conoscenza e
consapevolezza del proprio patrimonio storico-culturale, che è alla base della
formazione e della coscienza di far parte di un territorio che ha in sé una sua
identità culturale e una sua “anima” che non è più distinta dal luogo in cui vi
si abita, ma fa parte integrante della sua storia e della sua cultura.
2) Approfondimento
del patrimonio longobardo locale, che deve avvenire attraverso la realizzazione
di ulteriori campagne di rilevamento, l’approfondimento della ricerca storica
del santuario longobardo, il censimento delle strutture e dei dati esistenti
sulle mura, con determinazione delle proprietà dei resti, la progettazione e la
realizzazione di nuove ricerche archeologiche nell’area nord del santuario longobardo,
la progettazione e la realizzazione di ricerche sull’antica cinta muraria,
l’analisi e lo studio della documentazione archeologica esistente sul
territorio, la prosecuzione delle ricerche archeologiche nei luoghi di culto
situati lungo la Via Sacra Langobardorum, la realizzazione
della carta archeologica di Monte Sant’Angelo e del Gargano, l’inserimento del
nostro sito nell’ambito del GIS regionale e infine migliore coordinamento nelle
attività di ricerca e studio degli aspetti del patrimonio e della cultura
longobarda che caratterizzano i diversi luoghi della Rete.
PIANO DELLA PROTEZIONE E
CONSERVAZIONE:
-
Tutela e conservazione dei
nostri Beni Culturali,
con specifico riguardo a: Il Santuario di San Michele, il Complesso di San
Pietro-Tomba di Rotari e Santa Maria Maggiore, il Castello, l’ex Monastero dei
Cappuccini con annessa chiesa del S.S. Sacramento, il Complesso delle Clarisse con annessa
chiesa della SS. Trinità, il Complesso di San Francesco, l’itinerario della Via Sacra Langobardorum con le chiese,
i monasteri, gli eremi, gli ostelli, gli xenodochi, hospitales, celle,
priorati, chiese rupestri, badie che assolvevano al ruolo di tappe intermedie
di ricovero e preghiera, il Centro
Storico e i Palazzi signorili.
PIANO DELLA VALORIZZAZIONE:
1) Valorizzare
i tratti della civiltà e della cultura longobarda nell’ambito della Rete (Italia ed Europa)
2) Riordinare
la segnaletica pubblicitaria, le insegne e i pannelli informativi viari.
3)
Pubblicazioni.
4)
Depliant.
5)
Guide per le visite.
PIANO DELLA PROMOZIONE CULTURALE
1) Formazione: dalle
Scuole primarie all’Università.
2) Informazione: dalla predisposizione
di adeguate documentazioni allo studio e realizzazione di soluzioni
tecnologiche avanzate per potenziare la comunicazione. A tale proposito deve
essere coinvolto il mondo della Scuola.
3) Formazione del corpo insegnante con
la programmazione di corsi di aggiornamento su temi specifici legati al
Santuario di San Michele in relazione alla cultura longobarda e al patrimonio
di Monte Sant’Angelo e del suo territorio.
4) Eventi: Mostre,
Convegni, Seminari.
5)
Centro visita al Castello.
6) Protocollo
d’intesa con i Comuni Pugliesi UNESCO (Alberobello-Castel del Monte) d’intesa con la Regione Puglia
(Itinerario Culturale Pugliese).
7) Visita ai luoghi
della Rete.
8) Itinerario della
Cultura (Itinerari delle Chiese- Monasteri- Musei- Biblioteche).
9) Istituire bandi
di concorso da parte del mondo dell’Università per tesi di laurea e di
dottorando con riferimento ai temi legati ai beni del Sito e del suo territorio
legati alla cultura longobarda.
10) Realizzare
iniziative editoriali di promozione e di sensibilizzazione per quanto riguarda
il patrimonio culturale e territoriale, affidando il tutto ai Siti Web esistenti a livello locale e regionale, con il diretto
collegamento al Sito “Italia Langobardorum”.
PIANO DI SVILUPPO
SOCIO-ECONOMICO
LIVELLO
LOCALE
1) Potenziare lo sviluppo turistico-religioso,
riqualificando e implementando le strutture e i servizi di ospitalità, nonché
la riqualificazione delle tradizioni.
2) Valorizzazione delle produzioni qualitative e tipiche dei
territori.
3) Riqualificazione dei servizi.
4) Formazione di nuova imprenditorialità e nuove imprese
dedicate.
5) Rilancio qualitativo del sistema dell’ospitalità e dei
servizi sui luoghi della Città.
6) Potenziare le infrastrutture riguardante l’accessibilità al patrimonio.
7) Potenziare il sistema produttivo urbano attraverso la
creazione di aree destinate ad attività produttive artigianali in zona
periurbane ed implementazione e rilancio attività produttive e nuova
imprenditoria.
8) Riqualificazione e rilancio delle risorse endogene del
territorio, specie per quanto riguardano le tradizioni agroalimentari e loro
utilizzo per il rilancio economico di produzioni innovative di qualità.
LIVELLO INTEGRATO DI
RETE
-
Mettere
a frutto le potenzialità emerse dalle analisi socio-economiche.
-
Individuare
le possibili sinergie.
-
Tradurre
potenzialità e sinergie in attività sostenibili di gestire in rete.
-
Contraddistinguere
con specifico marchio-ombrello declinato su basi territoriali - e relativo
regolamento - prodotti e servizi di qualità tipici e tradizionali.
-
Interscambio
di produzioni tipiche di qualità della Rete.
-
Organizzazione
di events-market.
-
Attività
di riqualificazione e formazione delle Risorse umane per elevare il livello
qualitativo dei Territori.
-
Promozione
di attività economiche innovative.
-
Adozione
di una card bancario-assicurativa dedicata a servizi ed acquisti di Rete.
-
Creazione
di un Percorso dell’Angelo con
estensione ad altri percorsi italiani ed europei (Via Francigena e il Cammino
di Santiago) di matrice longobarda (“Rete estesa Italia” e “Corridoio
geoculturale europeo”).
-
Istituzione
di una specifica struttura di coordinamento e gestione.
-
Costruzione
dell’immagine coordinata e di strumenti di Rete.
-
Implementazione
delle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione (TIC) di Rete.
-
Offerta
di servizi reali in rete (pacchetti turistici, servizi on-line, e-commerce di
produzioni agroalimentari, enogastronomiche, editoriali, videoconferenze,
banche-dati, ecc.).
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